Ponte di Legno: ecco che arriva il totem della poesia
Simbolo di un itinerario poetico che contraddistinguerà la località turistica della Val Camonica. L'inaugurazione è avvenuta nell'auditorium comunale
Ponte di Legno, 4 gennaio 2010 - Tappa numero uno per Ponte di Legno per diventare ‘il paese della poesia’. E' stato inaugurato il primo simbolo di un itinerario poetico che contraddistinguerà la località turistica della Val Camonica: si tratta di un’opera stilizzata - una sorta di totem in ferro e vetro - dell’ artista camuno Edoardo Nonelli con all’interno, incisa su una piastra di ottone debitamente illuminata, una lirica di Giuseppe Langella, dal titolo ‘All’Oglio, dove nasce’. Sarà collocata, in primavera, sul ponte vicino al punto dove i torrenti Narcanello e Frigidolfo si uniscono dando origine al fiume Oglio e sarà la prima di una serie che toccherà i punti più suggestivi di Ponte di Legno e dintorni.
L’inaugurazione è avvenuta nell’auditorium comunale, nel corso di una serata, condotta dallo storico e critico Eugenio Fontana, alla presenza, fra gli altri, del prefetto di Brescia, Narcisa Brassesco Pace, del sindaco di Ponte di Legno, Mario Bezzi, del presidente di MirellaCultura, Andrea Bulferetti, e di Giuseppe Langella che ha declamato la poesia con la quale ha visto coronato quello che aveva definito un sogno: fare in modo che i passanti si fermino, leggano e riprendano il cammino con un sorriso.
Per l'articolo completo si rimanda a http://www.ilgiorno.it/brescia/cronaca/2011/01/04/437399-ponte_legno.shtml
Simbolo di un itinerario poetico che contraddistinguerà la località turistica della Val Camonica. L'inaugurazione è avvenuta nell'auditorium comunale
Ponte di Legno, 4 gennaio 2010 - Tappa numero uno per Ponte di Legno per diventare ‘il paese della poesia’. E' stato inaugurato il primo simbolo di un itinerario poetico che contraddistinguerà la località turistica della Val Camonica: si tratta di un’opera stilizzata - una sorta di totem in ferro e vetro - dell’ artista camuno Edoardo Nonelli con all’interno, incisa su una piastra di ottone debitamente illuminata, una lirica di Giuseppe Langella, dal titolo ‘All’Oglio, dove nasce’. Sarà collocata, in primavera, sul ponte vicino al punto dove i torrenti Narcanello e Frigidolfo si uniscono dando origine al fiume Oglio e sarà la prima di una serie che toccherà i punti più suggestivi di Ponte di Legno e dintorni.
L’inaugurazione è avvenuta nell’auditorium comunale, nel corso di una serata, condotta dallo storico e critico Eugenio Fontana, alla presenza, fra gli altri, del prefetto di Brescia, Narcisa Brassesco Pace, del sindaco di Ponte di Legno, Mario Bezzi, del presidente di MirellaCultura, Andrea Bulferetti, e di Giuseppe Langella che ha declamato la poesia con la quale ha visto coronato quello che aveva definito un sogno: fare in modo che i passanti si fermino, leggano e riprendano il cammino con un sorriso.
Per l'articolo completo si rimanda a http://www.ilgiorno.it/brescia/cronaca/2011/01/04/437399-ponte_legno.shtml
All’Oglio, dove nasce
Nasci tra scrosci e schiume,
dovendo far di due torrenti un fiume.
Ti rovesci a rapina e non conosci
angustie di tormenti.
Campione dei gradassi,
ti avventi addosso ai sassi con orgoglio:
così, così ti voglio!
Incurante dei graffi,
prendi la vita a schiaffi,
come fanno i ragazzi con la fionda.
Risuona ogni sponda d’urti e schiamazzi,
e risate da pazzi
a cavallo dell’onda.
Ma che resta di te una volta a valle?
Abbassi, ahimé, la cresta,
ai gorghi dai le spalle,
arreso ti rilassi,
ti rassegni a ogni sorta di salassi
e infine opaco, turpe, t’impaludi.
Oh, quanto mi deludi!
Eri tutto un rigoglio d’energia:
ti sei fatto, per via,
untuoso più dell’Oglio.
(Giuseppe Langella, 2010)
Nasci tra scrosci e schiume,
dovendo far di due torrenti un fiume.
Ti rovesci a rapina e non conosci
angustie di tormenti.
Campione dei gradassi,
ti avventi addosso ai sassi con orgoglio:
così, così ti voglio!
Incurante dei graffi,
prendi la vita a schiaffi,
come fanno i ragazzi con la fionda.
Risuona ogni sponda d’urti e schiamazzi,
e risate da pazzi
a cavallo dell’onda.
Ma che resta di te una volta a valle?
Abbassi, ahimé, la cresta,
ai gorghi dai le spalle,
arreso ti rilassi,
ti rassegni a ogni sorta di salassi
e infine opaco, turpe, t’impaludi.
Oh, quanto mi deludi!
Eri tutto un rigoglio d’energia:
ti sei fatto, per via,
untuoso più dell’Oglio.
(Giuseppe Langella, 2010)