Reliquie
Assiti, pioli, stanghe, tavolacci,
cui il tempo, l’aria, i ghiacci,
hanno impresso il colore delle ceneri;
fradici, a volte, teneri
e talmente lavorati dai tarli,
che basta un niente a farli
sfarinare. Fra questi muri a secco
contesi allo stambecco
vissero e morirono a centinaia,
finché durò la naia.
Il vento ne rimescola le voci.
I nomi sono incisi sulle croci.
Casematte, cunicoli, tettoie
divelte, feritoie,
schegge, cassette, lamiere ritorte,
ostaggi della sorte;
carrucole, funi, reticolati,
sbarre, ferri incrostati
di ruggine, scheletri di baracche,
ghirbe, taniche, sacche:
di tanti alpini, delle loro gesta,
è tutto quel che resta.
Custodi di memorie mai narrate,
scrigni preziosi, apritevi, parlate!
Assiti, pioli, stanghe, tavolacci,
cui il tempo, l’aria, i ghiacci,
hanno impresso il colore delle ceneri;
fradici, a volte, teneri
e talmente lavorati dai tarli,
che basta un niente a farli
sfarinare. Fra questi muri a secco
contesi allo stambecco
vissero e morirono a centinaia,
finché durò la naia.
Il vento ne rimescola le voci.
I nomi sono incisi sulle croci.
Casematte, cunicoli, tettoie
divelte, feritoie,
schegge, cassette, lamiere ritorte,
ostaggi della sorte;
carrucole, funi, reticolati,
sbarre, ferri incrostati
di ruggine, scheletri di baracche,
ghirbe, taniche, sacche:
di tanti alpini, delle loro gesta,
è tutto quel che resta.
Custodi di memorie mai narrate,
scrigni preziosi, apritevi, parlate!
Legno dei dolori
Le spalle larghe aveva
e la forza mansueta dei pazienti
il volontario che, stringendo i denti,
ti ha portato fin qui a fondovalle,
salendo con la croce sul calvario.
Di docili cristi tutta una leva.
O legno centenario,
arso al sole, scavato dai venti,
tutto costole e solchi, schegge e fori;
midollo che si spacca dai dolori,
fosti fasciame che scalda e ripara,
buono per la baracca e per la bara.
Le spalle larghe aveva
e la forza mansueta dei pazienti
il volontario che, stringendo i denti,
ti ha portato fin qui a fondovalle,
salendo con la croce sul calvario.
Di docili cristi tutta una leva.
O legno centenario,
arso al sole, scavato dai venti,
tutto costole e solchi, schegge e fori;
midollo che si spacca dai dolori,
fosti fasciame che scalda e ripara,
buono per la baracca e per la bara.